Chiusura Del Giubileo In Occasione Del 150° Anniversario

Chiusura del Giubileo in occasione del 150° anniversario dell’affidamento dell’Icona del Perpetuo Soccorso ai missionari redentoristi – 27 giugno 2016

Il nostro Santuario insieme a tutti i Missionari Redentoristi nel mondo e a tutti i devoti della Madonna del Perpetuo Soccorso ha celebrato in modo veramente particolare le feste in onore della nostra Madonna Missionaria.

Dal 16 al 24 giugno c’è stata la novena di preparazione. Sotto la direzione del P. Gilberto Silvestri CSsR, redentorista della Provincia di Roma, siamo vissuti una “esperienza di contemplazione con l’Icona”. Ogni sera, dopo la novena, abbiamo avuto invitati diversi a celebrare l’eucaristia: fedeli del Vietnam, la Comunità di rito Bizantino Greco-Cattolico-Rumeno, la Comunità Siro-malabarese, la Comunità Filippina, la Comunità Ucraina, Comunità tedesca, de lingua polacca, de lingua francese, portoghese, italiana ed spagnola latinoamericana. Dopo la Eucaristia sono stati degli artisti invitati, musicisti, cori polifonici ed altri.

Il sabato 25 giugno durante il pomeriggio e la sera è stata una bellissima festa popolare con folklore internazionale.

La domenica 26 giugno fu il giorno di festa più solenne. Tutte le celebrazione della giornata furono speciali con delle predicazioni e dei canti. Alle ore 15.00 la Madonna è stata portata nella piazza di Santa Maria Maggiore dove fu ricevuta ed onorata per la banda di musica della Polizia Locale di Roma. Poi, alle ore 14.00 celebriamo la Eucaristia solenne presieduta dal Cardinale Braz, Prefetto della Sacra Congregazione per la Vita Religiosa e per Gli Istituti di Vida Consacrata. Dopo la Eucaristia la Madonna è andata in processione solenne alla Chiesa di Sant’Alfonso dove, insieme al Nostro P. Generale Michael Brehl, abbiamo rinnovato il nostro impegno missionario con le stesse parole di Papa Pio IX 150 anni fa: “fatela conoscere”. Il P. Generale consegnò ed invio in pellegrinaggio per tutto il mondo 12 Icone benedette appositamente per Papa Francesco.

Tutte le feste del Giubileo sono state chiuse il lunedì 27 giugno con una emotiva eucaristia presieduta dal nostro P. Generale, Michael Brehl. Ringraziamo insieme a Maria il grande dono di Dio Padre che ci ha permesso di partecipare della Redenzione di Cristo a traverso questa miracolosa Icona.

26 Aprile 2016 – Anniversario 150 anni della pubblica venerazione della Icona del P.S nel nostro Santuario

Il 26 aprile 1866 la Madonna del Perpetuo Soccorso fu condotta processionalmente dalla Basilica di Santa Maria Maggiore nel nuovo Santuario e al suo passaggio si verificò la guarigione di un bambino ammalato. Questa data marca l’inizio della pubblica venerazione alla Madonna nella chiesa di Sant’Alfonso all’Esquilino. Da questa chiesa la Madonna Missionaria è andata in tutto il mondo insieme ai redentoristi.

Il 26 aprile 2016 è stato veramente un giorno memorabile  di gioia e gratitudine….esattamente come 150 anni, l’icona originale della Madonna del Perpetuo Soccorso è stata posta alla pubblica venerazione nella Chiesa di S. Alfonso.

Il conto alla rovescia per il 26 aprile è stato segnato da 9 giorni di preparazione con una novena quotidiana in italiano, seguita dalla Eucarestia celebrata in diverse lingue e da riti liturgici. Oltre all’italiano, la messa in Rito Romano è stata celebrata anche nelle lingue vietnamita, polacco, inglese e francese, portoghese e spagnolo. Per quanto riguarda i riti orientali la liturgia è stata celebrata nel rito greco cattolico in lingua ucraina; il Rito Siro Malabarese in lingua  Malayalamese; e il Rito melchita in lingua araba. Per aggiungere un tocco di colore a questi giorni, ci sono stati concerti musicali e rappresentazioni sia prima che dopo le celebrazioni liturgiche. La risposta entusiasta della gente ha segnato questo evento, non tanto come “una questione ecclesiastica” ma come un’esplosione di gioia che abbraccia tutta la vita.

La devozione alla Madonna del Perpetuo Soccorso si diffonde attraverso molti paesi, culture e lingue. Questo è stato evidente nei 9 giorni di preparazione che hanno visto il Santuario accogliere pellegrini ‘di ogni tribù e lingua, popoli e nazioni’ per usare l’espressione del libro biblico della Rivelazione! E questo ha portato ad un climax meraviglioso questo martedì 26 aprile.

La celebrazione è iniziata alle ore 17:00 all’altare papale nella Basilica di Santa Maria Maggiore con una processione alla Chiesa di S. Alfonso lungo Via Merulana. Prima della partenza, il  Superiore Generale ha spiegato il significato della processione ricordando ai presenti che questa era una rievocazione della processione con l’icona del 26 aprile 1866. L’icona, splendidamente circondata da fiori è stata portata con un baldacchino sulle spalle di alcuni giovani accompagnata con inni e preghiere. C’è stata una leggera pioggerella ma non ha smorzato gli spiriti dei tanti partecipanti.

L’intera celebrazione è stata presieduta dal Card. Vincent  Nichols, Arcivescovo di Westminster, Londra e titolare della  nostra Chiesa. La celebrazione e l’omelia  che egli ha pronunciato in italiano ed inglese, ha toccata i cuori dei presenti. C’erano due vescovi redentoristi – l’Arcivescovo Fernando José Monteiro Guimarães dell’Ordinariato Militare del Brasile; e il Vescovo Ralph Heskett della Diocesi di Hallam, Inghilterra.  Si sono uniti anche l’Arcivescovo  Peter Smith di Southwark, e Peter Andrew Comensoli  Vescovo di Broken Bay, Australia. C’erano anche redentoristi provenienti dalle cinque Conferenze. Inoltre c’erano sacerdoti diocesani e religiosi, suore e considerevole numero di laici.

La rappresentanza internazionale è stata caratterizzata da un buon numero di devoti vestiti nel loro abito tradizionale, l’inclusione dei differenti simboli culturali e preghiere di intercessione offerte nelle diverse lingue. I gruppi di Pellegrini sono venuti da vari paesi accompagnati dai redentoristi, in particolare dall’india, Regno Unito, Singapore, Malaysia, Paraguay, Polonia,  c’erano anche residenti a Roma, come anche dei migranti diversi  che vivono a Roma.

Orari

Orario delle Messe e altre Funzioni.

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Feriale:

in italiano: 7:00 – 9:00 – 18:30

in polacco: mercoledi 17:30 / giovedi 15:30

in inglese: giovedi 17:30

Domenica e Festivo:

in italiano: 7:00 – 8:30 – 11:15 – 18:30

in polacco: 9:30 – 12:30

in inglese: 16:00

in spagnolo: 17:00

Novena perpetua alla Madonna:

in italiano: sabato 18:00

in polacco: mercoledi 17:00

in inglese: giovedi 17:00

Rosario:

ogni giorno: 18:00

Confessioni:

giorni settimanali: 9:00 – 12:30 / 16:00 – 19:00 a richiesta

sabato sera e la domenica: durante tutte le messe

Il Santuario è aperto tutti i giorni 7:00 – 19:30.

Accompagnamento pastorale in lingua:

  • gruppo italiano
  • gruppo polacco
  • gruppo filippino
  • gruppo latinoamericano

Il Santuario e’ aperto tutti i giorni dalle 7:00 alle 19:30. Durante l’estate il servizio missionario diminuisce; anche durante questo periodo dalle ore 13:00 alle 15:30 la chiesa è chiusa.

Chiesa del Santissimo Redentore e Sant’Alfonso all’Esquilino Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso – Roma

Criteri pratici per lo svolgimento della nostra missione nel Santuario:

– presenza continua – disponibilità pastorale

– accoglienza cordiale – incontro evangelizzatore

– ascolto empatico – esperienza della misericordia

– spiegazione kerigmatica – contenuto redentrice dell’icona

– posizionamento mondiale – riferimento d’articolazione

– preghiera contemplativa – inserire nel mistero

– coordinazione multiculturale – unità nella diversità

Accompagnamento pastorale nelle diverse lingue:

Gruppo italiano

Gruppo polacco

Gruppo filippino

Gruppo latinoamericano

Squadra missionaria:

  1. Rettore – Arturo Martinez Soto CSsR – servizio in lingua italiana

Prefetti –

  1. Joshua Manubag CSsR – servizio in lingua inglese. Prefetto delle messe.
  2. Piotr Andrukiewicz CSsR – servizio in lingua polacca. Missio-Web
  3.  Fratello Pietro Lu Van Tan – Risposabile della Sagrestia

Ogni martedì alle ore 12:00 c’è un incontro di revisione e programmazione pastorale della squadra principale;

– consiglio pastorale con la presenza dei laici, rappresentanti dei diversi gruppi nazionali, per coordinare funzionamento del santuario e lavorare insieme;

Distribuzione delle responsabilità

– coordinazione generale del santuario: P. Arturo

– collegamento col Vicariato e col comune: P. Arturo

– coordinazione della liturgia: P. Rodigo Arnoso

– coordinazione della missio-ordinaria (messe, confessioni, novene, rosario, gruppi ecc.): P. Joshua

– coordinazione della missio-web (sito web, webcam, social networks): P. Piotr

– coordinazione della missio-santuario (pellegrini, corrispondenza, prenotazione dei gruppi, ecc): P. Piotr

– coordinazione della Sagrestia: Fratello Pietro Lu Van Tan

– segreteria e amministrazione della chiesa e del negozio – Tiziana Procesi

– servizio di officio, sagrestia e negozio: Suore del Buono e Perpetuo Soccorso

– servizio di pulizia: Stefania Taloni

– economia: P. Ronival Dos Reis CSsR

Invito al Concerto di Natale

Carissimi amici del Santuario,

Nell’approssimarsi del Santo Natale giunga a tutti voi l’augurio di buone feste. Il mistero del Natale mentre ci svela il volto umano di Dio ci impegna a riconoscerlo ed a seguirlo nel suo percorso umano. L’incarnazione di Dio, infatti, non è un semplice “viaggio” di Dio nella storia dell’uomo ma è una mano tesa dall’alto perchè ogni uomo ritrovi la via del ritorno al Padre, acquisisca la verità sulla sua esistenza e abbia la vita in abbondanza. Solo seguendo Cristo possiamno ritrovare noi stessi e quel Dio che con amore ci ha generati e che nell’amore ci rigenera. Non è questo forse il messaggio fondamentale che l’icona della Madonna del Perpetuo Soccorso ci offre? Perdiamoci nello sguardo materno di Maria che ci indica Cristo come via verso il Padre. Vediamo in lei lo stesso sguardo materno di Dio che ci guarda non per giudicarci ma solo per amarci. Immaginiamoci anche noi tra quei pastori privilegiati che ricevono il primo annuncio e che si recano alla grotta per adorare il mistero di un Dio bambino che nasce per noi, con la fiducia che anche nella grotta fredda e oscura del nostro cuore una luce può illuminarci, una presenza può riscaldarci e far rinascere la speranza.

In ogni chiesa si celebra il Natale ed in ogni chiesa si intonerà il “Tu scendi dalle stelle” ma nella nostra chiesa ci sarà una emozione in più, non fosse altro perché la nostra chiesa è intitolata a Sant’Alfonso Maria dei Liguori, autore di questa celebre cantata. Vi invitiamo a cantarla con noi il 21 dicembre (ore 19.15) insieme ai gruppi che accompagniamo nel percorso di fede e che hanno organizzato un apposito concerto.

L’anno nuovo veda la realizzazione di tutti i vostri desideri più belli e porti a voi ed ai vostri cari gioia e pace.

_Parole di San Giovanni Paolo II, quando visitò alla Madonna  nel suo Santuario _______________________________________

Sono passati, ormai, 125 anni da quel 26 aprile 1866, quando il papa Pio IX affidò al vostro Istituto la diffusione del culto alla Vergine del Perpetuo Soccorso. Da allora non avete cessato di custodire con amore questa icona bizantina, giunta dall’Oriente e diventata un punto di riferimento per i fedeli che vengono a pregare in questo tempio.

Come scrivevo nella mia Lettera apostolica Duodecimum saeculum (1987), “il credente di oggi, come quello di ieri, deve essere aiutato nella preghiera e nella vita spirituale con la visione di opere che cercano di esprimere il mistero senza per nulla occultarlo”(Giovanni Paolo II, Duodecimum saeculum, 11) L’icona richiama il mistero della divina maternità e mentre invita alla fiducia, esalta il ruolo che la Vergine riveste nella vita di ogni credente. Maria è madre di speranza e di bontà; madre di misericordia e di grazia. “Volendo Dio redimere il genere umano, – osserva sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ispirandosi a san Bernardo – ha posto tutto il valore della redenzione in mano di Maria, perché Ella lo dispensi a sua voglia” (Sant’Alfonso M. de’ Liguori, Opere ascetiche, Roma 1936, vol. VI, p.109).

In questa icona Maria ci dispensa questo valore col lieto annunzio che la Nuova Alleanza si è in Lei pienamente realizzata e per mezzo di Lei è offerta a tutti gli uomini. Gesù le stringe la mano destra, quasi a comunicarLe le primizie della redenzione e a testimoniare il modo straordinario della cooperazione della Madre del Signore alla salvezza dell’umanità. Gli occhi della Vergine guardano verso il popolo ed irradiano su di esso il dono della grazia divina (Giovanni Paolo II).

MADONNA DEL PERPETUO SOCCORSO

La Devozione

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Secondo la tradizione nell’affidare l’Icona ai Redentoristi  (1866),  Papa  Pio  IX  espresse  il  desiderio  che  la  facessero conoscere  in  tutto  il mondo.  Da  allora  la  devozione  alla  Madonna  del  Perpetuo  Soccorso  si  è  diffusa  nel  mondo  ed  è divenuta universale. Migliaia di copie del quadro sono state diffuse in tutti i paesi del mondo. Alla diffusione  della  devozione  ha contribuito  notevolmente  la  Novena  Perpetua,  nata  nel  1927  a St. Louis  (U.S.A.).

Tale  Novena  è  conosciuta  con  il  nome  perpetua  perché  viene  celebrata  in  un giorno fisso (di solito il mercoledì) di tutte le settimane dell’anno. Durante la recita della Novena i  fedeli  presentano  alla  Madonna  non  solo  le  loro  preghiere  tradizionali – Supplica  Romana,  ma anche  le  loro  lettere  con  suppliche  e  ringraziamenti,  accompagnati  dalle  invocazioni  della comunità  e  da  una  meditazione  sulla  vita  spirituale.

La  festa della Madonna del  Perpetuo Soccorso si celebra il 27 giugno.

La Spiritualità

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La Madre di Dio è dipinta in posizione frontale a mezzo busto e regge il Bambino con la mano sinistra,mentre la destra Lo indica e Gli porge l’aiuto. Infatti Egli, prendendo consapevolezza del Suo destino di dolore, passione e morte, attraverso la visione degli strumenti mostratigli dagli Arcangeli Michele e Gabriele, si aggrappa con entrambe le mani alla Madre, con un gesto umanissimo, nel quale ci mostra la sua totale immersione nella nostra umanità, debolezza e paura. Il simbolo della paura viene rappresentato dal sandaletto sfilato dal piede sinistro. Ricordiamo che nelle raffigurazioni di scuola greca è spesso riportata la seguente dicitura in versi: « Colui che per primo fece l’annuncio alla Vergine ora indica i simboli della Passione; Cristo vestito di corpo mortale, intimorito dal destino teme, vedendo queste cose. »

Il Bambino è avvolto da un manto rosso coperto da raggi d’oro per indicare che Egli è l’eterna (oro) Sapienza (colore rosso). Porta la tunica color verde-acqua che allude allo Spirito Santo che avrebbe donato a coloro che si sarebbero salvati al prezzo della sua passione, significata dal colore della fascia che Gli cinge il petto. Sul nimbo (aureola) crucifero sono scritte le iniziali in greco del nome che Dio si è dato sull’Oreb: « Io Sono Colui che Sono ».

L’iconografia

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Nelle icone mariane non vengono mai mostrati i capelli, simbolo delle virtù e delle bellezze della donna, e sono velati per indicare la totale appartenenza a Dio. La Vergine porta un velo-cuffia di colore verde-azzurro, che simboleggia l’umanità divinizzata, così come la tunica. Il colore del manto è ottenuto dalla mescolanza del colore bruno, che significa umiltà ed nascondimento, e il rosso, che simboleggia l’amore. Il capo molto coperto allude alla sua totale sottomissione alla volontà del Padre. Il bordo d’oro che le orna il manto sta a significare la sua dignità regale alla quale Dio L’ha innalzata rendedola Madre del suo unico Figlio. Il manto con l’interno foderato di rosso acceso indica che Lei è la sede della Sapienza, ma ricorda anche il martirio del Suo cuore e la Sua passione. L’arco formato dalle pieghe del manto quando è disegnato sotto la figura del Bambino stà ad indicare il cielo che si dona alla terra. Le tre stelle disegnate sul capo e sulle spalle della Madre di Dio simboleggiano la Sua verginità prima (in alto), durante (spalla destra) e dopo il parto (spalla sinistra). In questo caso il Bambino è sulla stella dopo il parto per indicare che è già fanciullo. Il bordo rosso dell’icona rappresenta il Sangue di Cristo versato per tutti gli uomini. Segnaliamo anche che questo tipo di raffigurazione è designata dai russi con il nome di “Madonna della Passione”, il tema è ispirato dalla profezia di Simeone, secondo la quale la spada del dolore trafiggerà il cuore della Madre.

Nell’icona di Santa Maria del Perpetuo Soccorso, possiamo contemplare come in uno specchio il modello perfetto dello sguardo misericordioso del Padre Celeste sul Figlio, consapevole del pericolo e del male che avrebbe dovuto affrontare e della incapacità di superarlo da solo.

  1. Giovanni Paolo II

Nella sua omelia, ha detto il Papa: Saluto con affetto tutti voi, cari Fratelli e Sorelle, che prendete parte a questa celebrazione liturgica. Saluto in particolare il Generale dei redentoristi, Padre Juan M. Lasso de la Vega, i Consiglieri Generali, i Religiosi di questa Comunità e, attraverso di voi tutte le Comunità del vostro Istituto sparse nel mondo. Vi esprimo il mio sincero apprezzamento per l’opera che svolgete, fedeli agli insegnamenti di sant’Alfonso, il cantore delle «Glorie di Maria». E rendo grazie alla Madonna per l’opportunità che oggi mi è data di incontrarvi sotto il suo sguardo benedicente.

Sono passati ormai centoventicinque anni da quel 26 aprile 1866, quando il papa Pio IX affidò al vostro Istituto la diffusione del culto alla Vergine del Perpetuo Soccorso. Da allora non avete cessato di custodire con amore questa icona bizantina, giunta dall’Oriente e diventata un punto di riferimento per i fedeli che vengono a pregare in questo tempio( … ).

L’icona richiama il mistero della divina maternità mentre invita alla fiducia, esalta il ruolo che la Vergine riveste nella vita di ogni credente. Maria è madre di speranza e di bontà; madre di misericordia e di grazia( … ).

A voi tutti, cari Fratelli e Sorelle, che frequentate questo luogo sacro, io dico: prendete stimolo da questa celebrazione per rinnovare la vostra devozione alla Beata Vergine del Perpetuo Soccorso, che potete qui contemplare. Non dimenticate che la Vergine occupa, dopo Cristo, il posto più alto e più vicino a noi» (Lumen Gentium, 56); ed «è congiunta con tutti gli uomini bisognosi di salvezza» (ibid., 53).

Non dimenticate le parole di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, il quale osserva che «ogni bene, ogni aiuto, ogni grazia che gli uomini hanno ricevuto e riceveranno da Dio anche nel futuro tutto è venuto e verrà per intercessione e per mezzo di Maria» (Opere Ascetiche, idem, p. 110).

Alla fine della sua omelia, così ha pregato il Santo Padre: «Segno grandioso della nostra speranza, noi ti invochiamo! O Vergine del Perpetuo Soccorso, Santa Madre del Redentore; soccorri il tuo popolo, che anela a risorgere; dona a tutti la gioia di camminare verso il terzo Millennio nella consapevole ed attiva solidarietà con i più poveri, annunciando in modo nuovo e coraggioso il Vangelo del Tuo Figlio, fondamento e culmine di ogni umana convivenza, che aspira ad una pace vera, giusta e duratura. Come il Bambino Gesù, che ammiriamo in questa venerata icona, anche noi vogliamo stringere la tua destra. A Te non manca né potenza, né bontà per soccorrerci in ogni necessità ed in ogni bisogno. Quella attuale è l’ora tua! Vieni, dunque, in nostro aiuto e sii per tutti rifugio e speranza’ Amen!»

Dopo la messa: «Vorrei dire una parola molto personale sulla missione che il Papa Pio IX vi ha affidata. Ricordo che durante l’ultima guerra, nel periodo dell’occupazione nazista della Polonia, io ero operaio in una fabbrica a Cracovia. La sera quando dalla fabbrica tornavo verso casa, mi fermavo sempre in una chiesa, anche quella dei Redentoristi, che si trovava lungo il mio percorso. In quella chiesa c’era un’immagine della Madonna del Perpetuo Soccorso. Mi ci sono fermato tante volte e non solo perché quella chiesa era lungo la mia strada, ma anche perché trovavo quell’immagine molto bella. Ho continuato a visitare quella chiesa anche quando sono stato nominato Vescovo, e poi anche da Cardinale. Vi ho tenuto anche molte prediche e vi ho amministrato diverse volte il Sacramento della Confermazione. Si capisce dunque come venendo in questo luogo è come se avessi compiuto un viaggio nel mio passato, nella mia gioventù.

Ringrazio la divina Provvidenza, ringrazio la Madonna del Perpetuo Soccorso, che mi si è mostrata Perpetuo Soccorso in circostanze assai difficili.

Liturgia  e  Preghiere

 

27 Giugno

BEATA VERGINE MARIA

DEL PERPETUO SOCCORSO

Proprio della Festa

La beata Vergine Maria, Madre di Dio, intimamente partecipe all’economia della salvezza, specialmente nel mistero della Redenzione operata da Cristo, coopera con il Figlio alla salvezza degli uomini. Per conseguenza è per tutti Madre del Perpetuo Soccorso.

Una sua Immagine sotto questo titolo, secondo un’antica tradizione, fu portata a Roma dall’isola di Creta verso la fine del secolo XV e collocata nella chiesa di S. Matteo in via Merulana durante il pontificato di Alessandro VI. Ivi fu venerata dai fedeli per circa tre secoli. In seguito, distrutta la chiesa sotto il governo napoleonico, anche quella icona scomparve: finché, provvidenzialmente ritrovata nel 1866, fu affidata, per interessamento del Sommo Pontefice Pio IX, ai Redentoristi che la esposero alla pubblica venerazione nella chiesa del Santissimo Redentore dedicata a sant’Alfonso.

Da allora il culto di quest’Immagine miracolosa è andato sempre crescendo tra i fedeli, e ora è largamente diffuso in tutto il mondo.

ANTIFONA D’INGRESSO

Accoglici, o Madre di Dio, sotto il tuo manto,

al riparo da ogni pericolo.

Tu sei il nostro rifugio, tu la nostra speranza.

Infrangi, rendi vani gli assalti

di chi vuole il nostro danno per le nostre colpe.

Guidaci al porto della salvezza, o Beatissima.

Liturgia siriana

Si dice il Gloria.

COLLETTA

Signore Gesù Cristo, che hai dato per madre,

sempre pronta a soccorrerci, la tua stessa Madre Maria

(della quale veneriamo la miracolosa immagine),

fa’ che, implorando assiduamente il suo materno soccorso,

meritiamo di godere per sempre il frutto della tua redenzione.

Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,

nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA

Io porrò inimicizia tra te e la donna.

Dal libro della Genesi

3, 9-15. 20

Dopo che Adamo ebbe mangiato dell’albero, il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».

Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».

Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente:

«Poiché tu hai fatto questo,

sii tu maledetto più di tutto il bestiame

e più di tutte le bestie selvatiche;

sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai

per tutti i giorni della tua vita.

Io porrò inimicizia tra te e la donna,

tra la tua stirpe e la sua stirpe:

questa ti schiaccerà la testa

e tu le insidierai il calcagno».

L’uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE

dal Salmo 70

  1. Nella mia angoscia aiutami, Signore.

In te mi rifugio, Signore,

ch’io non resti confuso in eterno.

Liberami, difendimi per la tua giustizia,

porgimi ascolto e salvami.                               R.

Sii per me rupe di difesa,

baluardo inaccessibile,

poiché tu sei mio rifugio e mia fortezza.   R.

Mio Dio, salvami dalle mani dell’empio,

sei tu la mia speranza,

la mia fiducia fin dalla mia giovinezza.               R.

O Dio, non stare lontano:

Dio mio, vieni presto in mio aiuto.                    R.

Dove la festa si celebra come SOLENNITà si proclama la seconda lettura

SECONDA LETTURA

Nel cielo apparve un segno grandioso.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

12, 1-6.10

Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona con dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto.

Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra.

Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:

«Ora si è compiuta

la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo,

poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli,

colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte».

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO

Gv 19, 25

  1. Alleluia, alleluia.

Vicino alla croce di Gesù stava sua madre.

E Gesù disse al discepolo: Ecco tua Madre!

  1. Alleluia.

VANGELO

Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

Dal vangelo secondo Giovanni

19, 25-27

In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala.

Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».

Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!».

E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Parola del Signore.

PREGHIERA DEI FEDELI

Rivolgiamo al Signore le nostre suppliche, affidandole all’intercessione di Maria, Madre del Perpetuo Soccorso.

  1. R. Per intercessione di Maria soccorrici, Signore.

– Per la Chiesa, perché, sull’esempio di Maria, sappia prodigarsi per tutti i figli dispersi nel mondo, generandoli nella fede e raccogliendoli nell’unità, preghiamo. R.

– Per tutti i cristiani, perché, come Maria, cerchino prima di tutto la volontà di Dio e sperimentino la sua protezione nell’ora della prova, preghiamo. R.

– Per i nostri confratelli che soffrono a causa del Vangelo, perché, con il soccorso della Vergine Maria, possano raccogliere nella gioia ciò che hanno seminato nella pazienza e nell’amore, preghiamo. R.

– Per gli ammalati, per le persone sole e angosciate, perché in Maria trovino aiuto e conforto nel portare la croce della sofferenza senza venir meno nella speranza, preghiamo. R.

– Per noi tutti, perché, coscienti della nostra dignità di figli della luce, viviamo come Maria in rendimento di grazie, offrendo con la preghiera e con la vita un culto in spirito e verità, preghiamo. R.

Stendi, Signore, la tua mano misericordiosa sul tuo popolo che ami; ascolta in nostro favore la voce di colei che ti ha obbedito con libera fede e che tu hai esaltato sopra ogni creatura. Per Cristo nostro Signore. Amen.

SULLE OFFERTE

Per la tua clemenza, o Signore,

e per l’intercessione della beata Vergine e Madre Maria,

giovi quest’offerta alla nostra prosperità e alla nostra pace

nella vita presente e nella futura.

Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO

Maria modello e madre della Chiesa.

  1. Il Signore sia con voi.
  2. R. E con il tuo spirito.
  3. V. In alto i nostri cuori.
  4. Sono rivolti al Signore.
  5. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
  6. è cosa buona e giusta.

è veramente giusto renderti grazie, *

è bello esaltare il tuo nome, *

Padre santo, * Dio onnipotente ed eterno. **

Noi ti lodiamo, ti benediciamo, *

ti glorifichiamo, *

nella festa della beata Vergine Maria. **

All’annunzio dell’angelo, accolse nel cuore immacolato il tuo Verbo *

e meritò di concepirlo nel grembo verginale; *

divenendo madre del suo Creatore,

segnò gli inizi della Chiesa. **

Ai piedi della croce, *

per il testamento d’amore del tuo Figlio,

estese la sua maternità a tutti gli uomini, *

generati dalla morte di Cristo

per una vita che non avrà mai fine. **

Immagine e modello della Chiesa orante, *

si unì alla preghiera degli Apostoli *

nell’attesa dello Spirito Santo. **

Assunta alla gloria del cielo, *

accompagna con materno amore la Chiesa *

e la protegge nel cammino verso la patria,

fino al giorno glorioso del Signore. **

E noi, *

uniti agli angeli e ai santi, *

cantiamo con gioia * l’inno della tua lode: **

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.

Osanna nell’alto dei cieli.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

Osanna nell’alto dei cieli.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE           Santa Maria, Madre di Dio,

prega per noi peccatori,

adesso e nell’ora della nostra morte.

DOPO LA COMUNIONE

Ci soccorra, Signore, con la sua santa intercessione

l’immacolata e sempre Vergine Maria, Madre tua,

affinché, ricolmi incessantemente di grazie

e liberi da tutti i pericoli,

viviamo uniti nella pace.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

27 Giugno

 

BEATA VERGINE MARIA DEL PERPETUO SOCCORSO

Liturgia delle ore

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Ufficio delle letture

Invitatorio

Ant. Santa Maria, Vergine Madre di Dio e Madre del Perpetuo Soccorso, intercedi per noi.

Salmo invitatorio come nell’Ordinario

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Inno

Dal tuo Celeste Trono,

Maria, rivolgi a noi

pietosa gli occhi tuoi

per una volta sol.

E se a pietade il core

poi mover non ti senti,

allor noi siam contenti

che non ci guardi più.

Mira che ingrati e rei

noi siam col tuo Signore;

mira che il suo bel core

con noi sdegnato sta.

Ma se tu vuoi placarlo,

basta una tua parola,

bella Maria, tu sola

puoi farci perdonar.

O cara nostra Madre,

se vuoi salvarci, digli

solo che siam tuoi figli,

ch’Egli n’avrà pietà.

Per tante colpe, è vero

degni non siam più noi

d’esser più figli tuoi,

ma tu sei Madre ancor.

Apri quel tuo bel manto,

in cui senza timore

starem, se con amore

Madre, ci accogli Tu.

O Madre dolce e cara,

ascolta chi ti chiama,

salva, o Maria, chi t’ama,

e tanto fida in te.

(S. Alfonso)

Prima lettura

Dalla lettera ai Colossesi di san Paolo apostolo                            1, 12-23

Per mezzo di Cristo il Padre

ha riconciliato a sé tutte le cose

Fratelli, ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. È lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati. Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.

E anche voi, che un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo.

Responsorio                                                     Cfr. Gal 4, 4-5; Ef 2, 4; Rm 8,3

  1. R) Ecco, è giunta la pienezza del tempo, nel quale Dio ha mandato il suo Figlio sulla terra, nato dalla Vergine, nato sotto la legge: * per riscattare coloro che erano sotto la legge.
  2. V) Con il grande amore con il quale ci ha amati il Signore, ha mandato il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato.
  3. R) per riscattare coloro che erano sotto la legge.

Seconda lettura

Dalle “Glorie di Maria“ di sant’Alfonso Maria de Liguori, vescovo

(Opere ascetiche, vol. VI, Le glorie di Maria, I, c. IV, par. 1, Roma 1936, 132-142 passim)

A te ricorriamo esuli figli di Eva

Poveri noi, ch’essendo figli dell’infelice Eva, e perciò rei con Dio della stessa sua colpa ed alla medesima pena condannati, andiamo raminghi per questa valle di lagrime, esuli dalla nostra patria, piangendo afflitti da tanti dolori nel corpo e nello spirito! Ma beato chi tra queste miserie spesso si volge alla consolatrice del mondo, al rifugio dei miseri, alla gran Madre di Dio, e devoto la chiama e la prega!

La santa Chiesa insegna a noi suoi figli con quant’attenzione e confidenza dobbiamo fare continuo ricorso a questa nostra amorosa protettrice, ordinando che il suo culto sia particolare per lei. Ciò va cercando Maria da noi, d’esser sempre invocata e richiesta, non già per mendicare da noi questi ossequi ed onori, che sono già troppo scarsi al suo merito, ma acciocché così, al crescer della nostra confidenza e divozione, possa maggiormente soccorrerci e consolarci.

Ella nell’usar misericordia non sa dissomigliarsi dall’uso di Dio: conforme il Signore vola subito a sollevare quelli che gli domandano aiuto, essendo troppo fedele alla promessa che ci ha fatto: chiedete e otterrete; così Maria, quando è invocata, subito si fa pronta ad aiutare chi la prega.

Né la moltitudine dei nostri peccati deve diminuirci la confidenza di essere esauditi da Maria, quando noi ricorriamo ai suoi piedi. Ella è madre della misericordia, e la misericordia non trova luogo, se non trova miseri da sollevare. Infatti questa Madre non disdegna il peccatore, come una madre buona il proprio figlio scabbioso. Per questo motivo è stata costituita madre di misericordia. Poiché dove non c’è miseria, non trova luogo la misericordia.

E’ tanta la pietà che ha di noi questa buona Madre, e tanto è l’amore che ci porta, che non aspetta le nostre preghiere per soccorrerci. Sant’Anselmo applica a Maria le parole della Sapienza, e dice ch’ella precorre ad aiutare coloro che desiderano la sua protezione. Con ciò dobbiamo intendere che ella c’impetra molte grazie da Dio prima che noi la preghiamo. Dice Riccardo di san Vittore: Le tue mammelle sono talmente piene di misericordia, che appena conosciuta la miseria di qualcuno, stillano di latte di misericordia. Né puoi conoscere le miserie e non soccorrere.

E se mai alcuno dubitasse di non essere soccorso da Maria a lei ricorrendo, così lo riprende Innocenzo III: Chi mai, o beata, è ricorso al vostro gran patrocinio, e da voi è rimasto abbandonato? No, questo caso non è mai accaduto né mai accadrà. Lo stesso afferma il beato Eutichiano.

Dica dunque ciascuno con gran confidenza, invocando questa Madre di misericordia, come le diceva invocandola sant’Agostino: Ricordatevi, o Signora pietosissima non essersi inteso mai dacché é stato il mondo, che alcuno sia stato da voi abbandonato. E perciò perdonatemi, se vi dico che io non voglio essere questo primo disgraziato, che ricorrendo a voi abbia da restare abbandonato da voi.

Responsorio

  1. R) Beata sei tu, santa Vergine Maria, degna di ogni lode: * da te è nato il sole di giustizia, Cristo salvatore.
  2. V) Celebriamo con gioia la tua festa, o Vergine Maria;
  3. R) da te è nato il sole di giustizia, Cristo salvatore.

Inno Te Deum come nell’Ordinario

Orazione

Signore Gesù Cristo, che hai dato per madre, sempre pronta a soccorrerci, la tua stessa Madre Maria, della quale veneriamo la miracolosa immagine, fa’ che, implorando assiduamente il suo materno soccorso, meritiamo di godere per sempre il frutto della tua redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Lodi mattutine

Inno

Su lodate, o valli, o monti,

prati, erbette, fiumi e fonti,

la più bella Verginella,

ch’abbia fatta il Creator.

Ruscelletti, mormorando

ed augelli voi cantando

alla vostra gran Regina

ancor voi su fate onor.

Dite pure: O Verginella,

o Maria, quanto sei bella!

Sia lodato e benedetto

quel gran Dio che ti creò.

Tu sei sole per l’amore,

del qual arde il tuo bel core:

e sei luna che risplendi

di celeste purità.

Tu sei rosa, giglio e fiore,

che per tutto spargi odore.

Non hai macchia, né difetto,

tutt’amabile sei tu.

Quel che più ti fa gradita

a quel Dio, ch’è la tua vita

è il vederti così bella

e sì ricca d’umiltà.

Cara a Dio, bella Maria,

dolce a noi, clemente e pia,

per quant’ami il tuo bel Figlio,

abbi tu di noi pietà.

(S. Alfonso)

Oppure:

Vocáta dulci nómine

fons iúgis adiutórii,

María, nobis iúgiter

succúrre mater fíliis.

Succúrre, si nos táedeat

viam salútis prósequi:

firma labántes, ádmove

haeréntibus calcária.

Succúrre, si quod ímminet

discrímen ipsi córpori:

aegris, egénis, fléntibus

opem ministra pròvidam.

Succùrre tandem fíliis

cum morte colluctántibus :

fac certa sit victória

certúmque caeli práemium.

Iesu, tibi sit glória,

qui natus es de Vírgine,

cum Patre et almo Spíritu,

in sempitérna sáecula. Amen.

Ant. al Ben. Regina del mondo, Maria immacolata, che hai generato Cristo Signore, salvatore di tutti, intercedi per la nostra pace e salvezza.

Orazione

Signore Gesù Cristo, che hai dato per madre, sempre pronta a soccorrerci, la tua stessa Madre Maria, della quale veneriamo la miracolosa immagine, fa’ che, implorando assiduamente il suo materno soccorso, meritiamo di godere per sempre il frutto della tua redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Vespri

Inno

O bella mia Speranza,

dolce amor mio, Maria,

tu sei la vita mia,

la pace mia sei Tu.

Quando ti chiamo, o penso

a te, Maria, mi sento

tal gaudio e tal contento,

che mi rapisce il cor.

Se mai pensier molesto

viene a turbar la mente,

sen fugge allor che sente

il nome tuo chiamar.

In questo mar del mondo

tu sei l’amica stella,

che puoi la navicella

dell’alma mia salvar.

Sotto del tuo bel manto,

amata mia Signora,

vivere voglio, e ancora

spero morire un dì.

Che se mi tocca in sorte

finir la vita mia

amando te, Maria,

mi tocca il cielo ancor.

Stendi le tue catene

e m’incatena il core,

ché prigionier d’amore

fedele a te sarò.

Sicché il mio cor, Maria,

è tuo, non è più mio;

prendilo e dallo a Dio,

ch’io non lo voglio più.

(S. Alfonso)

Oppure:

O Dei Matris rádians imágo,

Créticae quondam veneráta genti,

grande nunc Romae decus, Esquilíni

glória collis.

Díxeras, Virgo: “Mea sistat icon

inter et templum, quod in Urbe legi

maius, et quae sunt Laterána tecta

sacra Ioánni”.

Sic in Alfónsi, pia Mater, aedem

sponte venísti, míseris ut esses

perpes Adiútrix: ita te locútam,

alma, docémur.

Nec temen soli pópulo Quirítum

prompta succúrris: simul univérso

súbvenis orbi, tua quem replévit

dulcis imágo.

Quos enim iúgis séries malórum

urget, hoc iúgi récreas medéla;

quidquid orámus, tua lassa numquam

dextra minístrat.

Laus sit aetérnae Triadi, paréntem

quae dedit nobis ádeo benígnam,

nomen ut vulgo sit adépta Matris

usque iuvántis. Amen.

Ant.  Ci affidiamo alla tua protezione, santa Madre di Dio; non disdegnare le nostre preghiere nelle necessità, ma liberaci sempre da ogni pericolo, Vergine gloriosa e benedetta.

Orazione

Signore Gesù Cristo, che hai dato per madre, sempre pronta a soccorrerci, la tua stessa Madre Maria, della quale veneriamo la miracolosa immagine, fa’ che, implorando assiduamente il suo materno soccorso, meritiamo di godere per sempre il frutto della tua redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Missionari Redentoristi

I missionari Redentoristi continuano il carisma di Alfonso nella Chiesa e nella società. La Congregazione del Ss. Redentore è stata la risposta data alla chiamata che S. Alfonso sentì rivolgersi da Gesù tramite i poveri.

In breve si potrebbe dire che i Redentoristi cercano di continuare l’ideale di S. Alfonso nel mondo di oggi: continuare nel mondo la vita del Cristo e la sua missione redentrice. Ma è necessario approfondire in cosa consiste l’ideale di S. Alfonso e come si cerca di realizzarlo oggi.

Alfonso in tutte le sue azioni e in tutti i suoi scritti sì basa sempre alla propria esperienza. Non fa e non scrive niente che lui stesso non abbia vissuto e sperimentato.

Benvenuti.

Chi Siamo

I missionari Redentoristi continuano il carisma di Alfonso nella Chiesa e nella società. “Sono apostoli di fede robusta, di speranza allegra, di ardente carità e acceso zelo. Non si vantano di se stessi e praticano la preghiera costante. Come uomini apostolici, e figli genuini di S. Alfonso, seguono gioiosamente Cristo Salvatore, sono partecipi del suo mistero e lo annunciano con semplicità evangelica della sua vita e della sua parola. Con piena disponibilità per tutto ciò che è difficile, come frutto della abnegazione di se stessi, vivono preoccupati per portare agli uomini la redenzione abbondante di Cristo” (Costituzioni n. 20).

I Redentoristi vivevano in comunità missionarie, aperti all’accoglienza e alla preghiera come Maria di Nazareth. Per mezzo delle missioni, gli esercizi spirituali, l’apostolato ecumenico, il ministero della riconciliazione e l’insegnamento della Teologia Morale, proclamavano l’amore di Dio nostro Padre che in Gesù si fa misericordia infinita, vicinanza e Parola di Vita che alimenta il cuore umano e gli dà ragioni per vivere e costruire la sua storia in libertà e solidarietà con gli altri. E, come Alfonso, fanno un’opzione molto chiara in favore dei più poveri perché affermano la sua grandezza e dignità e credono che sono i destinatari preferiti della Buona Novella.

I Missionari Redentoristi sono 6.000 circa; lavorano in 76 nazioni dei 5 Continenti, aiutati da molti uomini e donne che collaborano nella missione e formano la Famiglia Redentorista. “La nostra Signora del Perpetuo Soccorso” è l’icona missionaria della Congregazione.

Con S. Alfonso, sono stati canonizzati S. Gerardo Maiella, S. Clemente Hofbauer, S. Giovanni Nepomuceno Newmann; e nove Redentoristi sono stati beatificati.

(Padre Manuel Gomez Rios, C.Ss.R.)

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