Il Culto nel Santuario

I Santuari sono luoghi privilegiati per le manifestazioni e le celebrazioni vive della fede cristiana.

La vita dell’essere umano è un pellegrinaggio costante, dalla nascita alla morte; un fenomeno che fa parte della sua vita con lo scopo di sperimentare il sacro.

L’uomo è un eterno pellegrino alla ricerca di Dio, questo è ciò che accade quando si reca nei luoghi sacri e per eccellenza nei santuari, come se cercasse ciò che ha perso: il paradiso, il cielo.

Nei santuari si sperimenta una “anticipazione del cielo”, che avviene soprattutto attraverso il culto cristiano, in particolare attraverso la celebrazione dei sacramenti, soprattutto quelli della riconciliazione e dell’Eucaristia.

Sono varie le forme di culto nei santuari che vanno oltre la Liturgia in senso stretto, tra queste evidenziamo i pellegrinaggi e le devozioni popolari, che si caratterizzano come culto comunitario cristiano, memoriale del Mistero di Cristo. Sono parti costitutive del culto in un modo popolare e particolare.

Non dobbiamo dimenticare gli esercizi di pietà popolare, che sono ricchezze evangelizzatrici dei santuari, che si svolgono attraverso la recita del Rosario, dell’Angelus, della Via Crucis, della Corona delle Sette Gioie della Madonna, della Corona dei Sette Dolori della Madonna, le processioni, la consacrazione a Gesù attraverso Maria, la venerazione delle icone (immagini), delle benedizioni, del pagamento delle promesse e altro. Queste pratiche, basate sulla guida del Magistero della Chiesa per il loro valore evangelizzatore, devono essere purificate se necessario, ma conservate e stimolate in reciproca fecondazione con la Liturgia.

In questo modo i santuari, ricchi delle loro diverse peculiarità, diventano luoghi privilegiati per le manifestazioni e le celebrazioni vive della fede cristiana.